Il Tirreno: <<Stop geotermia>>: appellop in Parlamento

06.03.2014 09:00

Fonte:  IL TIRRENO

06 marzo 2014

Rubrica: Ambiente


«Stop geotermia»: appello in Parlamento


I comitati ambientalisti consegnano la richiesta alla Camera: moratoria per l’attività degli impianti e verifica sugli incentivi

di Francesca Ferri ROMA Una moratoria immediata della geotermia, lo stop senza discussioni degli impianti sull’Amiata e una verifica della destinazione dei 10-12 miliardi di euro che gli italiani pagano ogni anno con il 20 per cento della loro bolletta della luce e che per legge vanno a incentivare gli impianti di produzione di energia pulita. Perché non tutta l’energia considerata tale pare esserlo davvero. Non lo è, per Sos Geotermia, l’energia geotermica prodotta sull’Amiata e ieri il coordinatore Roberto Barocci ha portato il messaggio alla Camera dei deputati, in un convegno organizzato dalla Rete nazionale No geotermia elettrica, di cui Sos Geotermia fa parte. Non è la prima volta che la questione della geotermia e dei dubbi circa la sua sicurezza per la salute arriva in parlamento. Del dicembre 2013 è l’interpellanza sulla geotermia in Amiata e di gennaio un’interrogazione sulle perforazioni in Val d’Orcia. Stavolta, più che interrogare, gli ambientalisti di Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna – oltre a Sos Geotermia hanno partecipato No trivelle Sardegna, Comitato interregionale salvaguardia Alfina e Cobas energia – hanno presentato studi scientifici e portato studiosi per illustrare impatto ambientale, rischi e spesa pubblica. Mentre in piazza Montecitorio i sostenitori delle associazioni hanno esposto manifesti contro la geotermia e consegnato volantini informativi ai parlamentari, le conclusioni del convegno sono state riassunte in una conferenza stampa con il deputato del gruppo misto Adriano Zaccagnini, vicepresidente della commissione Agricoltura alla Camera, Fausto Carotenuto, presidente del Comitato salute e ambiente Castel Giorgio, Maurizio Montalto, presidente dell’Istituto italiano per gli studi di politiche ambientali, Roberto Barocci e Alberto Asor Rosa. Barocci ha illustrato il noto studio epidemiologico della Regione Toscana che attesta 54 malattie tra gli amiatini che crescono al crescere di inquinanti quali arsenico, mercurio e altri, gli stessi prodotti dalle centrali geotermiche d’Amiata. Qui la mortalità tra gli uomini, per inciso, è del 13 per cento in più nei comuni geotermici rispetto a quelli confinanti non geotermici. «La logica – ha detto Barocci – suggerisce che le centrali geotermiche partecipino all’insorgere di queste malattie, eppure la Regione ha concluso che non ci sono rischi». Rischi che, invece, la legge prevede di considerare, in base al principio di cautela. «Perciò chiederemo all’Europa di avviare una procedura di infrazione per l’Italia», ha annunciato Maurizio Montalto. Non è però questa l’unica “ombra” sulle scelte energetiche del Paese. «Gli incentivi per le rinnovabili che il parlamento dà alle aziende produttrici di energia – ha spiegato Barocci – e che sono pagati dai cittadini con il 20% della bolletta della luce, ammontano a 10-12 miliardi di euro l’anno. Una finanziaria, in pratica. Eppure la Toscana li dà alle centrali geotermiche che, come dimostra lo studio Basosi, inquinano più di quelle a carbone. Come chiamarlo se non un raggiro della legge per un obiettivo opposto a quello del legislatore?». Per questo le associazioni chiedono una moratoria sulla geotermia finché non sarà fatta una mappatura per indicare dove lo sfruttamento geotermico non può essere fatto. «Siamo disposti a discutere su singole proposte di centrali ma a patto che gli impianti in Amiata vengano chiusi. Perché lì si muore», ha concluso Barocci. Un appello raccolto dai parlamentari presenti. Pochi per la verità. Per la loro assenza si sono fatti notare in particolare i grossetani Luca Sani (Pd) e Monica Faenzi (Pdl), così come mancavano sindaci e assessori amiatini, al contrario dei colleghi sardi, umbri e laziali che c’erano e hanno partecipato al convegno.